9 Agosto 2021
La ripresa autunnale sarà di particolare impegno per le pubbliche amministrazioni italiane, le quali dovranno affrontare la ripresa post-pandemica nell’attuazione dei primi provvedimenti del Governo Draghi in materia di lavoro e organizzazione. Le risorse messe a disposizione dal PNRR favoriranno infatti i nuovi processi di reclutamento sviluppati dal DL 80/2021 quale terzo pilastro del Recovery Plan. In particolare, per il personale destinato all’attuazione e monitoraggio dei progetti del PNRR, le regole introdotte sviluppano la semplificazione delle procedure concorsuali di assunzione nel solco di quanto già indicato dal DL 44/2021 per tutto il periodo emergenziale, con importanti novità riguardo al rapporto tra mobilità e concorsi, alle prove concorsuali, alla digitalizzazione dei processi, alla valutazione dei titoli, alle procedure di stabilizzazione, alle progressioni verticali riservate, alle assunzioni a termine.
Vengono riservate apposite risorse per la valorizzazione delle professionalità da immettere nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento ai contratti di apprendistato professionalizzante e di alta formazione e ricerca, che da molti anni attendono di poter essere validamente ed effettivamente utilizzati anche dalle pubbliche amministrazioni.
I nuovi processi di reclutamento dovrebbero raccordarsi con la riforma degli ordinamenti professionali, naturalmente riservata alla contrattazione collettiva nazionale. La legge (art. 3 DL 80/2021) sembra dare innesco alla negoziazione di comparto, con il preciso obiettivo di introdurre una nuova area funzionale destinata al personale di più elevata qualificazione professionale, di fatto intermedia tra personale del comparto e dirigenza. A ciò dovrebbe associarsi una revisione dei meccanismi di progressione tra le aree, con distinzione più marcata tra questi e le procedure di reclutamento mediante concorso.
Sul versante organizzativo, anche in ragione del prolungamento dello stato di emergenza, le amministrazioni devono dare definitiva attuazione al POLA (Piano Organizzativo Lavoro Agile). Sulla base delle Linee Guida ministeriali, l’introduzione strutturale (e non più emergenziale) del lavoro agile impegnerà le amministrazione verso la revisione di una serie di processi organizzativi che vanno ben oltre la regolazione della modalità agile della prestazione, a ciò adeguando i meccanismi di valutazione del personale e di verifica degli outcome di Ente, con particolare riferimento alla soddisfazione dell’utenza e degli altri stakeholders.
Prof. Avv. Sandro Mainardi
Ordinario di Diritto del Lavoro nell’Università di Bologna